Descrizione
Il Pizzo Trona è una bellissima e suggestiva vetta in Val Gerola, noi decidiamo di assaltarla dal versante orobico brembano.
Si parte da Ornica (961 m). Attraversiamo il paesino e risaliamo con il sentiero 107 prima nella pineta e poi per ripido sentiero fino ad incrociare la via che scende dal Passo Salmurano e si immette nel canalino nel Benigni.
Raggiungiamo il Rifugio Benigni (2222 m), manteniamo la costa fino alla Bocchetta di Valpianella (2224 m) e scendiamo lato valtellinese facendo un bellissimo giro del Lago Zancone e Lago di Trona.
Dopo una breve ma ripida risalita, sbuchiamo alla diga del Lago d’Inferno (2086 m).
Qui, su un masso, troviamo l’indicazione per il Pizzo Trona. Giriamo a sinistra e iniziamo la faticosa risalita su sfasciume e erba isiga fino al primo passaggio delicato della via: una sottile cresta rocciosa con catena abbastanza esposta su entrambi i lati.
Superata quella, procediamo e troviamo quasi subito il passaggio chiave e più famoso della salita: delle grosse placche lisce e ripidissime attrezzate con catena (se affrontate sulla sinistra presentano notevoli appigli per piedi e mani permettendo di risalirle senza difficoltà).
Terminate le placche inizia la parte più “alpinistica” della salita: alcuni canalini rocciosi, diedri e passaggi su erba (che noi abbiamo trovato coperti da chiazze di neve) richiedono di affrontare la salita con la giusta prudenza. I passaggi comunque, non sono mai troppo difficili e gli appigli per le mani piedi sempre evidenti.
Giungiamo in vetta al Pizzo di Trona (2510 m) e scendiamo prestando massima attenzione nel tratto fino alle catene.
Scendiamo dunque al Rifugio Falc (2120 m), risaliamo alla Bocchetta dell’Inferno (2306 m) seguendo l’evidente sentiero e concludiamo un bellissimo anello passando per la Val d’inferno con il sentiero 106.
Impressioni
Itinerario tecnico, fisico ed impegnativo sotto tutti i punti di vista. Il Pizzo di Trona mette alla prova. La prima parte della via di salita è attrezzata nel punti più esposti, quindi, chi preferisce, può portare imbrago e longe per assicurarsi alle (poche) catene presenti.