Tappe: Breno –> Bazena –> Passo di Val Fredda –> Rif. Tita Secchi –> Cornone di Blumone –> Passo Brescia –> Rif. Maria e Franco –> Creste di Ignaga –> Rif. Città di Lissone –> Baita Adamè –> Passo Poia –> Rif. Prudenzini –> Passo Miller –> Rif. Gnutti –> Rif. Baitone –> Rif. Tonolini –> Passo Premassone –> Passo del Lunedì –> Rif. Garibaldi –> Passo Gole Larghe –> Rif. Occhi all’Aviolo –> Passo gallinera –> Malga Stein –> Edolo
Descrizione
Ebbene sì: Alta Via Adamello in 3 giorni, Cornone di Blumone incluso, let’s go!
Primo giorno
Si parte da Breno (343 m) con un lungo avvicinamento all’attacco del sentiero 1: 15 Km e 1500 m di dislivello su asfalto e siamo a Malga Bazena (1800 m).
Da lì, il sentiero parte subito ripido fino a Passo Val Fredda (2807 m), per poi distendere sino al Rifugio Tita Secchi (2367 m).
Procediamo la nostra salita al Passo di Blumone (2843 m) dove deviamo per il Cornone di Blumone (2843 m): salita non troppo esposta su granito tipicamente “adamellico”.
Tornati al Passo, iniziamo un interminabile traverso che ci fa superare due enormi vallate: il Passo Brescia (2717 m) è un miraggio e ci vogliono ore per raggiungerlo (l’ultimo tratto è ripido ed attrezzato con catene).
Scendiamo infine su blocchi granitici sino al Rifugio Maria e Franco (2574 m), dove pernottiamo.
Secondo giorno
Il secondo giorno, procediamo lungo le creste di Ignaga per poi scendere a picco al Rifugio Città di Lissone (2020 m). Questo tratto è quello più esposto dell’alta via e va affrontato con la covuta cautela (attenzione a non scivolare sulle assi di legno presenti sul sentiero in caso di umidità).
Da qui, ci immettiamo nella Vall’Adamè dove, poco dopo la Baita Adamè (2150 m), pieghiamo a sinistra affrontando la ripida salita al Passo Poia (2775 m).
Scendiamo di nuovo su blocchi granitici e arriviamo al Rifugio Prudenzini (2235 m).
La prossima salita inizia subito e questa volta ci tocca il pesantissimo Passo Miller (2818 m), il cui ultimo traverso granitico sembra essere senza fine.
Un’altra discesa su blocchi di granito (!) e conquistiamo il Rifugio Gnutti (2166 m) da cui procediamo per il modesto Passo del Gatto (2103 m) ed iniziamo l’ultima salita di giornata per il Rifugio Baitone (2281 m) e per la nostra meta: il Rifugio Tonolini (2467 m), dove ci rifocilliamo e pernottiamo.
Terzo giorno
Ultimo giorno di alta via ed ultimi passi da conquistare: il primo è quello di Premassone (2923 m), che raggiungiamo superando senza difficoltà un trattino attrezzato con staffe e catene e ci godiamo una bella alba.
Da qui scendiamo sino alla Diga del Pantano (2378 m) dove risaliamo al Passo del Lunedì (2650 m) per sbucare nella piana sotto l’Adamello dove si colloca il Rifugio Garibaldi (2550 m).
Scendiamo sino al Lago Benedetto (1929 m) ed affrontiamo l’ultima interminabile e cattiva vertical fino al Passo Gole Larghe (2804 m); questo sentiero è ripidissimo e non sempre facilmente identificabile.
Affrontiamo ora un’ultima discesa granitica per il Rifugio Occhi all’Aviolo (1930 m) e chiudiamo l’Alta Via passando dalla Malga Stain (1832 m) tramite il Passo Gallinera (2319 m) prima di affrontare gli ultimi 9 Km di discesa su misto asfalto / sentiero boschivo fino al centro di Edolo (720 m).
Prendiamo dunque il treno per tornare all’auto lasciata a Breno.
Impressioni
Giro davvero tosto da affrontare in 3 giorni con lo zaino sulle spalle. Non solo il kilometraggio e il dislivello sono importanti, ma anche il fondo adamellico dà il suo filo da torcere: i massi granitici non aiutano la progressione agile e il susseguirsi di Passi richiede diverse salite e discese secche e scoscese.
L’Alta Via, nel complesso, è davvero magnifica: attarversa ambienti rocciosi e aspri fino a giungere al magnifico Adamello col suo ghiacciaio a vista, mette alla prova il fisico e permette di sperimentare un fondo totalmente adamellico che solo lì si può trovare!
Cosa si mangia in rifugio?
Leggi l’articolo della nostra rubrica culinaria per sapere come ci hanno rifocillato durante l’Alta Via dell’Adamello!